giovedì 23 aprile 2009

25 aprile e Festa della Liberazione, per non dimenticare


(Immagine di pubblico dominio tratta da Wikipedia)

Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini.
Piero Calamandrei

Mentre Silvio Berlusconi mette in scena uno dei più grandi spot elettorali che io abbia mai visto, con il benetacito del capetto dell'opposizione Dario Franceschini, io mi preparo psicologicamente a festeggiare il giorno più bello dell'anno.

Non è "orgoglio comunista" o una questione politica, lungi da me questa politica (soprattutto la politichina degli ultimi 20 anni), ma più semplicemente un motivo di fierezza, un senso di appartenenza alla comunità italiana.

Il 25 aprile del 1945 Milano e Torino venivano liberate dall'oppressione nazi-fascista e contemporaneamente venivano gettate le basi della nostra repubblica democratica, che divenne effettiva con l'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana del 1 gennaio 1948.

I nostri avi posero le basi perchè tutti in Italia avessero la possibilità di vivere in democrazia, ci indirizzarono verso un percorso di unità e appartenenza per evitarci di fare gli stessi errori che loro fecero prima di noi. L'attuale classe politica ha dimostrato troppe volte di non rispettare la nostra Costituzione e le istituzioni democratiche in essa contenute e io mi vergogno di essere rappresentato da questa gente (maggioranza e opposizione).

A ricordo di questa giornata metto a disposizione di tutti quanti vogliano ridargli un'occhiata, la nostra Costituzione, che da oggi avrà un posto fisso nella sezione gadget&iniziative di questo sito, spero apprezziate.
Vi lascio con un capitolo di storia della nostra breve e martoriata Repubblica e a questo punto non mi resta che augurarvi buon 25 aprile e buona Liberazione.

Dall'insurrezione alla liberazione
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il 19 aprile 1945, mentre gli Alleati dilagavano nella valle del Po, i partigiani su ordine del CLN diedero il via all'insurrezione generale. Dalle montagne, i partigiani confluirono verso i centri urbani del Nord Italia, occupando fabbriche, prefetture e caserme. Nelle fabbriche occupate venne dato l'ordine di proteggere i macchinari dalla distruzione. Le sedi dei quotidiani furono usate per stampare i giornali clandestini dei partiti che componevano il CLN.

Mentre avveniva ciò, le formazioni fasciste si sbandavano e le truppe tedesche allo sfacelo battevano in ritirata. Si consumava il disfacimento delle truppe nazifasciste, che davano segni di cedimento già dall'inizio del 1945 e i cui vertici si preparavano alla resa agli Alleati.

La mattina del 14 aprile, in un'Imola che sembrava deserta, entrò per primo il l'87° Reggimento Fanteria del Gruppo di Combattimento "Friuli" che, però, fu subito comandato di dirigersi verso Bologna. Poco dopo giunse la divisione Carpatica polacca, comandata dal Generale Władysław Anders insieme ai soldati del Gruppo di Combattimento "Legnano", che furono accolti dagli imolesi che, nel frattempo, erano usciti dai loro rifugi. Ancora la mattina del 21 aprile, fu il "Friuli" ad entrare per primo a Bologna, passando per la Porta Maggiore, nel tripudio dei bolognesi. In giornata giunsero anche i polacchi, il "Legnano" e altri gruppi. Gli americani liberarono Modena il 22 aprile, Reggio Emilia il 24 e Parma il 25. Nella stessa data, a Genova, inizia l'insurrezione, che porterà il generale tedesco Gunther Meinhold ad arrendersi formalmente al CLN ligure il 25 aprile.

Milano e Torino furono liberate il 25 aprile: questa data è stata assunta quale giornata simbolica della liberazione di tutta l'Italia dal regime nazifascista e, denominata Festa della Liberazione, viene commemorata annualmente in tutte le città italiane.

Le truppe alleate arrivarono nelle principali città liberate nei giorni seguenti. La liberazione di molte città, inclusi centri industriali di importanza strategica, prima dell'arrivo degli alleati rese l'avanzata di questi più rapida e meno onerosa in termini di vite e rifornimenti. In molti casi avvennero drammatici combattimenti strada per strada; i resti dell'esercito tedesco e gli ultimi irriducibili fascisti della Repubblica Sociale Italiana sparavano asserragliati in vari edifici o appostati su tetti e campanili su partigiani e civili. Tra essi e le forze partigiane avvennero talvolta vere e proprie battaglie (come a Firenze nel settembre 1944), ma solitamente la loro resistenza si ridusse a una disorganizzata guerriglia, per esempio a Parma e a Piacenza.

La notte tra il 25 e il 26 aprile 1945 Benito Mussolini, con i suoi gerarchi e famiglie pernotta a Grandola ed Uniti nell'hotel Miravalle nella frazione di Cardano.

Il 27 aprile 1945 Benito Mussolini, indossando la divisa di un soldato tedesco, fu catturato a Dongo, in prossimità del confine con la Svizzera, mentre tentava di espatriare assieme all'amante Claretta Petacci. Riconosciuto dai partigiani, fu fatto prigioniero e giustiziato il giorno successivo 28 aprile a Giulino di Mezzegra, sul lago di Como; il suo cadavere venne esposto impiccato a testa in giù, accanto a quelli della stessa Petacci e di altri gerarchi, in piazzale Loreto a Milano, ove fu lasciato alla disponibilità della folla. In quello stesso luogo otto mesi prima i nazifascisti avevano esposto, quale monito alla Resistenza italiana, i corpi di quindici partigiani uccisi.

Il 29 aprile la resistenza italiana ebbe formalmente termine, con la resa incondizionata dell'esercito tedesco, e i partigiani assunsero pieni poteri civili e militari.

Il 30 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia ebbe a commentare che "la fucilazione di Mussolini e dei suoi complici è la conclusione necessaria di una fase storica che lascia il nostro paese ancora coperto di macerie materiali e morali."

Il 2 maggio il generale britannico Alexander ordinò la smobilitazione delle forze partigiane, con la consegna delle armi. L'ordine venne in generale eseguito e le armi in gran parte consegnate, in tempi diversi nei vari luoghi in dipendenza dell'avanzata dell'esercito alleato, della liberazione progressiva del territorio nazionale, e del conseguente passaggio di poteri al governo italiano; una parte delle forze partigiane fu arruolato nella polizia ausiliaria ad hoc costituita.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

4 commenti:

  1. Ok, ti ho già linkato!

    Il Blog | Attualità | Psicologia

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  2. La COstituzione ce lo ricorda perfortuna. Speriamo per tanto tempo ancora
    Ciao

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  3. verante interessante e bello vedere le cs passate x vedere i cambiamenti pensateci e vi acorgerete che nn e una cs noiosa cm dicono tt !!!

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  4. Al seguente link potrete vedere il servizio sulla presentazione del volume "Vivere la democrazie, costruire la sfera pubblica" scritto a sei mani da Rosy Bindi, Giovanni Maria Flick e Guglielmo Epifani.

    http://www.uniroma.tv/?id_video=17983

    Ufficio Stampa di Uniroma.TV
    info@uniroma.tv
    http://www.uniroma.tv

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