martedì 7 aprile 2009

Lettera aperta ai nostri governanti dopo i terribili fatti d'Abruzzo



I tragici avvenimenti di L'Aquila mi hanno toccato particolarmente, come tutti del resto. Ogni volta che succedono tragedie del genere provo la sensazione di essere un privilegiato, un fortunato perchè non ho mai vissuto in prima persona tragedie di questo tipo.

Da molisano e abitante di un paese al confine con l'Abruzzo mi sento particolarmente vicino agli abruzzesi, che da sempre sono miei amici, conoscenti e anche di più, visto che mia moglie è originaria della provincia di Chieti.

Per questo stò scrivendo con l'angoscia nel cuore e auguro a tutti coloro che sono stati coinvolti direttamente, di trovare la forza di andare avanti e tentare di salvare il salvabile della loro vita.

A riguardo in questi giorni stanno scorrendo fiumi di news, di aggiornamenti e di opinioni. Io da umile mortale non so se quello che è successo si potesse realmente prevedere e evitare, però ancora una volta mi trovo a dire con molta più forza che la strada che abbiamo imboccato e una via senza uscita.

La smania di sviluppo e di ricchezza ci fa spesso dimenticare che tutto ciò che ci circonda non è eterno, compreso il cemento armato che a fiumi scorre lungo le nostre città.

Uno dei principi della decrescita è il consolidamento di ciò che già esiste. E' un dato di fatto, purtroppo, che la maggior parte delle costruzioni esistenti non sono sicure e avrebbero bisogno di interventi di manutenzione e consolidamento. Spero che i fatti abruzzesi possano risvegliare le coscienze dei nostri governanti, i quali dovrebbero scegliere, per una volta, di abbandonare per qualche tempo la realizzazione di nuove opere e usare tutte le forze per rafforzare e riammodernare l'esistente.

Potrebbe essere l'occasione per fermarci un attimo a riflettere su come si potrebbe, se non evitare il prossimo disastro, almeno prevenire i danni che ne scaturirebbero alle cose e alle persone. Spero che non si tratti dell'ennesimo vano sacrificio e che come sempre prevalga la regola che lo show deve andare avanti.

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