mercoledì 11 marzo 2009

CAMPAGNA PER LA DECRESCITA


(Clicca sull'immagine per vedere la copertina)

Dopo i 10 comandandamenti della Decrescita ecco un altro illuminante quanto utile decalogo, tratto dalla campagna per la decrescita a cura del movimento francese Casseurs de pub.

I primi 10 consigli per entrare nella resistenza con la decrescita

1. Liberarsi dalla televisione


Per entrare nella decrescita, la prima tappa è prendere coscienza dei propri condizionamenti. Il primo portatore di condizionamenti è la televisione. La nostra prima scelta sarà di liberarsene. Così come la società dei consumi riduce l’uomo alla sua dimensione economica – consumatore -, la televisione riduce l’informazione alla superficie, l’immagine. Media della passività, quindi della sottomissione, non smette di far regredire gli individui. Per sua natura, la televisione richiede la rapidità, non tollera i discorsi approfonditi. La televisione inquina al momento della sua produzione, durante l’utilizzo e poi come rifiuto.
Noi le preferiamo la nostra vita interiore, la creatività, imparare a fare musica, fare ed assistere a spettacoli viventi… Per tenerci informati abbiamo delle scelte: la radio, la lettura, il teatro, il cinema, incontrare gente, ecc.

2. Liberarsi dall’automobile

Più che un oggetto, l’automobile è il simbolo della società dei consumi. Riservata al 20% degli abitanti della terra, i più ricchi, porta inesorabilmente al suicidio ecologico per la distruzione delle risorse naturali (necessarie per la sua produzione) o per i diversi tipi di inquinamento tra cui l’aumento dell’effetto serra. L’automobile provoca guerre per il petrolio di cui l’ultima per data è il conflitto irakeno. L’automobile porta anche come conseguenza una guerra sociale che provoca un morto ogni ora solamente in Francia. L’automobile è uno dei flagelli ecologici e sociali del nostro tempo.
Noi le preferiamo: il rifiuto dell’ipermobilità. La volontà di abitare vicino al luogo di lavoro. Camminare a piedi, andare in bicicletta, prendere il treno, utilizzare i trasporti collettivi.

3. Liberarsi dal telefonino

Il sistema genera dei bisogni che diventano delle dipendenze. Ciò che è artificiale diventa naturale. Come numero di oggetti della società dei consumi, il telefonino è un falso bisogno creato apposta dalla pubblicità. “Con la telefonia mobile, siete mobilitabili in un istante”. Assieme al telefonino butteremo via i forni a micro-onde, le falciatrici a motore, e tutti gli oggetti inutili della società dei consumi.
Noi preferiamo al telefonino la posta, la parola, ma soprattutto cercheremo di vivere per noi stessi invece di cercare di riempire il vuoto esistenziale con degli oggetti.

4. Rifiutare l’aereo

Rifiutare di prendere l’aereo, è prima di tutto rompere con l’ideologia dominante che considera un diritto inalienabile l’utilizzo di questo mezzo di trasporto. Però, meno del 10% degli esseri umani hanno già preso l’aereo. Meno dell’1% lo utilizza tutti gli anni. Questo 1%, la classe dominante, sono i ricchi dei paesi ricchi. Sono loro che detengono i media e fissano le regole della società. L’aereo è il mezzo di trasporto più inquinante per passeggero trasportato. A causa dell’alta velocità, sballa la nostra percezione delle distanze.
Noi preferiamo andare meno lontano, ma meglio, a piedi, sul carretto a cavallo, in bicicletta o in treno, in barca a vela, con ogni veicolo senza motore.

5. Boicottare la grande distribuzione

La grande distribuzione è inscindibile dall’automobile. Disumanizza il lavoro, inquina e sfigura le periferie, uccide i centri delle città, favorisce l’agricoltura intensiva, centralizza il capitale, ecc. La lista dei flagelli che rappresenta è troppo lunga per essere elencata qui.
Noi le preferiamo: prima di tutto consumare meno, l’autoproduzione alimentare (l’orto), poi le botteghe di quartiere, le cooperative, l’artigianato. Questo ci porterà anche a consumare meno e a rifiutare i prodotti industriali.

6. Mangiare poca carne

O meglio, mangiare vegetariano. Le condizioni di vita riservate agli animali di allevamento rivela la barbarie tecnoscientifica della nostra civiltà. L’alimentazione carnea è anche un grosso problema ecologico. E meglio nutrirsi direttamente dei cereali che utilizzare il terreno agricolo per nutrire animali destinati al macello. Mangiare vegetariano, o comunque mangiare meno carne ci porta anche una miglior igiene alimentare, meno ricca in calorie.

7. Consumare prodotti locali

Quando si compra una banana delle Antille, si consuma anche il petrolio necessario al suo trasporto verso i nostri paesi ricchi. Produrre e consumare localmente è una delle condizioni migliori per entrare nel movimento di decrescita, non in senso egoistico, chiaramente, ma al contrario perché ogni popolazione ritrovi la sua capacità di autosufficienza. Per esempio, quando un contadino africano coltiva delle noci di cacao per arricchire qualche dirigente corrotto, non coltiva di che nutrirsi e nutrire la sua comunità (vedere il testo “Dieci forti obiezioni al commercio equo” http://ecolo.asso.fr/textes/20020314equiit.htm).

8. Politicizzarsi

La società dei consumi ci lascia la scelta: tra Pepsi-Cola e Coca-Cola o tra caffè Lavazza e caffè “equo” di Max Havelaar. Ci lascia delle scelte da consumatori. Il mercato non è né di destra, né di centro né di sinistra: lui impone la sua dittatura finanziaria avendo come obiettivo di rifiutare qualunque contraddittorio o conflitto di idee. La realtà sarà l’economia: gli umani si sottomettano. Questo totalitarismo è paradossalmente imposto in nome della libertà, di consumare. Lo status di consumatore è addirittura superiore a quello di essere umano..
Noi preferiamo politicizzarci, come persone, nelle associazioni, nei partiti, per combattere la dittatura delle fabbriche. La democrazia esige una conquista permanente. Muore quando viene abbandonata dai cittadini. E’ ora di propagare l’idea della decrescita.

9. Sviluppo della persona

La società dei consumi ha bisogno di consumatori servili e sottomessi che non desiderino più essere degli umani a tutto tondo. Questi non possono più esistere che grazie all’abbrutimento, per esempio davanti alla televisione, ai “divertimenti” o al consumo di psicofarmaci (Prozac…)
Al contrario, la decrescita economica ha come condizione uno sviluppo sociale ed umano. Arricchirsi sviluppando la propria vita interiore. Privilegiare la qualità della relazione con se stessi e con gli altri a detrimento della volontà di possedere degli oggetti che a loro volta vi possiederanno. Cercare di vivere in pace, in armonia con la natura, non cedere alla propria violenza, ecco la vera forza.

10. Coerenza

Le idee sono fatte per essere vissute. Se non siamo capaci di metterle in pratica, serviranno solo a far vibrare il nostro ego. Siamo tutti a bagno nel compromesso, ma cercheremo di tendere alla maggior coerenza. E’ la scommessa della credibilità dei nostri discorsi. Cambiamo ed il mondo cambierà.
Questa lista sicuramente non è esaustiva. A voi completarla. Ma se non ci impegniamo a tendere verso la ricerca della coerenza, ci ridurremo a lamentarci ipocritamente sulle conseguenze del nostro stile di vita. Evidentemente non c’è un modo per vivere “immacolati” sulla Terra. Siamo tutti a bagno nel compromesso, e va bene così.

4 commenti:

  1. Ok d'accordissimo ma e' come se un cattolico seguisse i dieci comandamenti : Impossibile.
    MA siccome in non sono cattolico , ci provero' a seguire questo decalogo.

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  2. MMM... Ma chi l'avrebbe scritto questo pallante magari ? Io credo proprio di no , Pallante dice cose un pò più sensate se mi permetti ...dice di coltivarsi i pomodori , e di non sprecare ciò che si ha ..Come si fa a stare senza macchina ? ( caso mai sarebbe da sveglairsi e rendersi conto che non possono funzionare solo con derivati del petrolio , ma iterrogarsi sui eprchè ad esempio i diesel fu inventato epr adnare ad olio di canapa ed in seguito convertito epr essere sfruttato ) . Come si fa a stre senza telefonino, anche epr lavoro come la macchina ? (caso mai sarebbe da prendere quello che effettivamente serve , solido e funzionale e tenerlo finchè non si fulmina , non epr stronzate consumistiche ) . Che vuol dire buttare la televisione ? certo che inquina , ma si puà scegliere la strada del lcd che consuma meno del plasma è già qualcosa , e poi dire che ci condiziona vuol dire che per esempio io non so distinguere quali sono le mie necessità da quelle imposte dalla tv , che nel mio caso è di un'assurdità infinita .
    Io non lo so sulla base di cosa hai stilato queste regole di decrescita , anche essere vegetariani , mi sa che sei un pò confuso , e non fa bene alla decrescita inse essere confusi ...Lo so anch'io che purtroppo gli animali vengono a volte sottoposti a cose tremende , io stesso sono contro la caccia , e mi è capitato di arrivare ai ferri conrti con i cacciatori , eprò che la devcrescita dipenda anchre se io mangio carne oppure no quella è follia , eprchè intanto potrei allevarmi gli animali , potrei ucciderli secondo quel metodo che usano gli ebrei , che è l'unica carne che possono mangiare , quella uccisa senza far soffrire l'animale ... ecco , la decrescita è un'altra cosa da quella che dici tu , non è uscire da una dittatura per rietrare in un'altra dittatura , e liberarsi come uomini , come animi , vuol dire entrare in sintonia con la natura ed il mondo che ci circonda , vuol dire adoperare l'auto se necessario , farlo con aprsimonia , senza sprechi , sapendo che il diesel potrebbe funzionare anche con olio di colza e quindi vegetale , informarsi ad esempio su quello che stanno facendo neil you8g e willy dixon negli usa . VUol dire cercare di diventare più autosufficienti possibili e dipendere il meno possibile daglialtri , col olare ecc , ma è lo stesso concetto , ottimizzare quello che abbiamo , non come quegli stronzi che vogliono fare centrali nucleari e non sfruttano un miliardesimo del sole che abbiamo in italia . La decrescita potrà iniziare solo con unacrescita interiore , quando saremo più in sintonia con quello che ci circonda e riusciremo ad adoperare solo quello che ss serve e ringraziare per quello che abbiamo in più senza sprecarlo

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  3. PS de sti cz... nella fretta ...ovviamente willy dixon è un super-minkiata ...è willy nelson ...

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  4. Senti Dedalo, questo decalogo non l'ho scritto io, ma l'ho tratto dal sito dei Casseurs de pub, movimento per la decrescita da cui penso anche Maurizio Pallante prende spunto per i suoi studi. Che poi tu li trovi non veritieri o non consoni alle tue abitudini è un'altro discorso, ma non puoi attaccarmi perchè li ho divulgati. La decrescita, come ho affermato più volte io parafrasando più illustri pensatori, è una rivoluzione culturale, è un cambiamento radicale di pensiero; bisogna tenerne presente, altrimenti è troppo facile banalizzare il tutto.

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